SPIRITUALITA'
La spiritualità è la capacità di immaginare l'esistenza oltre il visibile, più in profondità dentro ad un labirinto di connessione e assonanze o collisioni. Immaginare viaggi attraverso la nostra terra, il pianeta e il buio cosmico, i pensieri dedicati al nostro doppio, la morte. Connettersi a una conoscenza antica e primordiale e cercarne le tracce oggi. Le poesie di Jack Kerouac sono tra le parole spirituali più incantevoli. Sono sutra pubblicati nel 1960. Si dice che siano ispirate al Buddismo, ma c'è molto di più. Molto.
La Scrittura Dell' Eternità Dorata
I
Ho creato quel cielo? Sì, perché, se era
cosa diversa da un concetto della mia mente
non avrei detto”Cielo”-Ecco perché io sono
l'eternità dorata. Qui non siamo in due, lettore e scrittore, ma uno, l'eternità dorata.
Uno-Che-E'-Quella-Che-E'-Tutto.
IV
Fui risvegliato a indicare la via, prescelto a
morire nel degrado della vita, poiché sono
Dorata Mortale Eternità.
V
Io sono la dorata eternità in animata forma mortale.
VI
In senso stretto, il mio io non esiste, poiché tutto è
vuotezza. Sono vuoto, sono non-esistente.
Tutto è beatitudine.
IX
Chi Comprende. Non considerate nessuna immaginazione,
perché la cosa è non-cosa. Sapere questo sarà
Deità Umana.
X
Questo mondo è il film di quanto tutto è,
l'unico film, della stessa sostanza
da cima a fondo, non appartiene a nessuno, ciò che è quanto
tutto è.
XII
Dio non è al di fuori di noi ma proprio noi, i
vivi e i morti, i mai-vissuti e
mai-morti. Questo dovremmo apprendere solo ora, è
realtà suprema, scritta tanto tempo fa
negli archivi della mente universale, è già
fatto, non c'è altro da fare.
XV
La lezione impartita remotamente in altri
sistemi cosmici che per natura si sono mutati
in ciò che è vuoto e desto, e sono qui
ora a sorridere nel nostro sorriso e a incupirsi nella
nostra cupezza. Si addice solo all'eternità dorata
fingere di sorridere e incupire con
se stessa, come un'onda sul levigato oceano della
conoscenza. Il fato dell'umanità è dissolversi
nella dorata eternità, tornare sgorgando nelle
sue mani che non sono mani. L'ombelico
riceverà e invertirà, riprendendosi quello
che aveva promanato; si chiuderà l'anello di carne; i caratteri
di eroi morti da tempo sono terriccio inerte.
XVI
Importante è l'attesa, non l'agio
con cui aspettiamo. L'uomo paleolitico aspettava in
caverne di comprendere la propria esistenza,
e cacciava, i moderni aspettano in abbellite
dimore cercando di dimenticare morte e vita. Noi
aspettiamo di comprendere che questa è la
dorata eternità.
(Trad. Massimo Bocchiola)