L'Informazione e il
Trasmentale.
“Come
il lavoro industriale si contrappone all'artigianato, così la sua
forma di comunicazione- l'informazione- si contrappone alla forma di
comunicazione corrispondente al lavoro artigianale. […] Bisogna
tener presente questo nesso, per farsi un'idea della forza dirompente
contenuta nell'informazione. Nel sensazionale si libera questa forza.
Con esso viene raso al suolo tutto ciò che ancora assomiglia alla
saggezza, al tramandamento orale, all'aspetto epico della verità”.
(W. Benjamin “Passages”)
(W. Benjamin “Passages”)
Mentre
siamo immersi nel brulicare digitale,
l'informazione sogna
l'estensione
progressiva della sua esistenza materiale.
Sogna
il suo panorama astratto, la
dittatura del numero, la compressione della realtà nello scheletro
elettronico del dato, tenta la diretta permanente in mondovisione
nella rete globalizzata.
La
banca dati mondiale per l' iperegolamentizzazione maniacale della
vita, quando invece fuori tutto è caos.
Dai
segni sulla sabbia, alle tavolette d'argilla ai papiri il numero ne
ha fatta di strada.
Nuove tecnologie crescono e nascono nuovi linguaggi.
Sempre più distaccati dal nostro habitat organico, come minoranza
dominante di questo pianeta, abbiamo lanciato un linguaggio che opera
autonomamente, attraverso le macchine.
Una creazione che
escluderà il nostro controllo, una pura creazione elettronica
meccanizzata.
Il linguaggio
appaltato alle macchine. L'automated journalism è già
realtà, Associated press, una delle principali agenzie di stampa al
mondo, utilizza l'algoritmo Wordsmith per scrivere alcuni articoli.
Questo l'estremo
del linguaggio macchina assoluto.
All'estremo
opposto il trasmentale, antico come la lingua stessa.
Il trasmentale indica qualcosa che è fuori dalla mente ma che
si diffonde nella mente, il toccare i suoi stati più profondi. Fu un
concetto teorico letterario ed artistico, la musa dei futuristi
russi, ma anche orientamento di quasi tutte le correnti europee di
avanguardia del Novecento, vedi la scrittura automatica dei
surrealisti o il dada. Linguaggio
apparentemente incomprensibile, insensato ed ambiguo “fuori dalla
ragione” tipico dei rituali, dei riti magici, analogo ai suoni
prelinguistici primitivi o della prima infanzia.
Un linguaggio che
crea nuovi mondi, che emerge dal profondo delle cose.
L'Informazione e
il Trasmentale.
Nel mezzo a questo
scontro di creazioni i linguaggi esplodono, si espandono e si
ibridano, alati astratti e immateriali tessono il racconto che
svelerà l'amicizia tra lo sviluppo dell'embrione e la struttura
delle galassie, cristalli e camere astrali, anfiteatri e labirinti di
conchiglia.
La percezione
sogna difronte all'informe, la forma è una pausa della metamorfosi.