COVID-19
(La
metamorfosi del reale)
“I
virus che ci colpiranno in futuro esistono già. Se ne stanno in
agguato nelle giungle dell'Africa o nei mercati dell'Asia". Così
leggevo qualche tempo fa casualmente...lo diceva qualcuno
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Sorgenti di nuovi
microbi, animali incubatori, Il salto di specie, epidemie globali, la guerra batteriologica...ed eccoci: la pandemia del COVID-19.
Mentre
scrivo non si sa come andrà a finire, nemmeno quale futuro
insegnamento o ammonimento la nostra specie dedurrà da questo
epidemia. Sopratutto se dedurrà.
Un
pianeta ricoperto di spazzatura, di merci, modellato dalla guerra
permanente più o meno anestetizzata/ante, chiazzato di tendopoli e
profughi...e abitato da una bella fetta di umanità che se ne sta in
mondo visione/internet perpetua facendo quasi finta di non assistere
a questo violento spettacolo, pascolando smemorata.
Questa la
normalità. Ho i miei dubbi che il COVID-19 scalfisca la mente di
gran parte della nostra specie.
Alla
nostra specie converrebbe ammettere che su questo pianeta operano
ancora leggi indipendenti dal suo volere e spesso misteriose.
La
pretesa d'onnipotenza è un' Illusione
ottica umana.
Si
cerca nell'immenso universo, si costruiscono piramidi, arte e
tecnologie monumenti ed emblemi a se stessi, mentre al resto del
pianeta non importa niente.
Contemporaneamente
vivono e pullulano popolazioni invisibili di miliardi di milioni di
esseri viventi con una creatività genetica efficiente e dinamica.
E
i virus sono una parte di essi.
Spesso
sono portatori di morte e malattia...ma non è forse la nostra specie
la feccia di questo pianeta, che depreda, uccide le altre specie, che
colonizza distruggendo consapevolmente?
Consapevolmente.
Bisognerebbe
finirla con tutto questo antropocentrismo.
Non
guardare solo a se stessi ma alla creazione nel suo complesso.
Insomma
darsi una bella ridimensionata, smettere di darsi così tanta
importanza.
Che
la creazione e la vita sia ordinata e controllabile poi è un'altra
illusione ottica umana.
La
creazione è caos, uno stupefacente e sovrumano caos spontaneo, da
avvicinare con arte e poesia: una combinazione e una disposizione
mentale che abolisce i confini, è libertà, sperimenta nuovi
linguaggi, accende un contagio intellettuale.
Il
poeta appartiene ad un ordine antico...per primo si è preso cura
dell'animo e di un linguaggio che ci ha aiutato ad uscire
dall'abbrutimento.
L'arte
e il suo linguaggio ha da sempre restituito una totalità al mondo
rispetto alla parzialità della quotidianità della vita. E il sogno.
In
questi giorni in cui popolazioni mondiali sono rinchiuse nei loro
bunker più o meno domestici, nelle città sono riapparse le
coccinelle, l'aria è limpida, i fiumi trasparenti...e di notte il
cielo è di nuovo stellato. Meravigliamoci.