“Il Piano D prevedeva lo Smascheramento Totale. Bisognava aprire gli occhi ai gonzi. Mostrare loro la ruota truccata di Vita-Tempo-Fortuna. Assaltare lo Studio della Realtà. E rifilmare l'universo.” ... “...Il ciclotrone elabora l'immagine- E' il principio del microfilm - immagini sempre più piccole, sempre più numerose in sempre meno spazio compresse con il ciclotrone fino a trasformarsi in polvere cristallina d'immagini- In questo modo possiamo portarci via tutto 'sto pianeta del cazzo dentro un copridito su per il culo..." (W.S.Burroughs. Nova Express.1964).






"Il mito della macchina"
di Lewis Mumford, 1967 

Il libro comincia col cercare di respingere lo stereotipo dell'uomo primitivo che si sviluppa modellandosi sulle necessità materiali:

L'uomo moderno si è dato un'immagine curiosamente deforme di se stesso, interpretando la sua storia lontana sulla base dei suoi interessi attuali per la fabbricazione delle macchine e per il dominio della natura. Dopodiché ha giustificato le sue preoccupazioni di oggi definendo il suo io preistorico un animale che fabbrica utensili, presumendo che gli strumenti materiali della produzione dominassero su tutte le attività. […] Ci sono solidi motivi per credere che sin dall'inizio il cervello dell'uomo fosse ben più importante delle sue mani e che le sue dimensioni non potessero derivare soltanto dal fatto che modellava ed adoperava utensili; che il rito, il linguaggio e l'organizzazione sociale […] fossero probabilmente i suoi prodotti più importanti sin dalle prime fasi della storia.”.

Questa sopravvalutazione dell'impiego degli utensili marginalizza un io umano distinto da quello animale teso invece a fabbricare simboli, costruiti con le risorse fornite dal suo corpo: sogni, immagini e suoni.

Infatti tutto ciò che accade nel cervello può essere descritto solo servendosi di simboli forniti dalla mente (che racchiude tutta la storia culturale dell'uomo), e non dal cervello stesso, che è un organo biologico. La mente non potrebbe esistere senza l'attività del cervello e dell'intero organismo: esso registra, combina, accumula e trasmette significati, crea una sovrabbondanza d'immagini, suoni e simboli che la mente utilizza in modo indipendente. Non solo: il cervello muore, la mente si riproduce, può trasporre i simboli immagazzinati su pietra, carta ecc...che sopravvivono alla morte biologica.

E nell'enorme serbatoio cerebrale i sogni erano il regno degli antenati, continuavano a vivere misteriosamente le immagini, i fantasmi e i demoni. Nella dimensione del sogno, l'uomo, indifeso difronte a un brulicare di mostri ciechi dal profondo, scoprì il segreto della creatività:

Questo ci riconduce a un'ipotesi paradossale, secondo la quale la coscienza può essere stata istigata dalla disparità tra ambiente interiore, con le sue immagini inattese e i suoi eventi eccitanti anche se disordinati, e il mondo esteriore sul quale si svegliava. Che questo stacco tra mondo interno e esterno non provocasse soltanto perplessità, ma inducesse a raffronti più approfonditi e imponesse un'interpretazione? […]...fu il sogno a aprire gli occhi dell'uomo sulle nuove possibilità della sua vita di veglia”. E ancora:

Grazie alle dimostrazioni scientifiche, ai microscopi, ai telescopi ai raggi X, oggi sappiamo una cosa che l'uomo primitivo sembra aver scoperto casualmente nel sogno, e cioè che gran parte del nostro ambiente sfugge ai nostri sensi e solo un settore limitato dell'esistenza è passibile di osservazione diretta. Se l'uomo non avesse incontrato nel sogno i draghi e gli ippogrifi, forse non avrebbe mai concepito l'atomo”.

Il libro poi procede sullo sviluppo del linguaggio sminuendone l'aspetto “razionale”, quello della costruzione dei concetti o il comunicare messaggi precisi, sottolineando invece il sua prospettiva originaria, ovvero il linguaggio come metafora e mitologia universale, contenuti simbolici dei sogni. Sarà poi proprio attorno al simbolo che si strutturerà il mondo umano, fino ad arrivare alla costruzione della mega-macchina: invisibile sotto il cosmo era strutturata a partire dal sovrano, ovvero un capo militare assistito da burocrati e sacerdoti che lavoravano capillarmente per coinvolgere migliaia di uomini per fini enormi, megalomani e di fantasia. Questa macchina archetipa teneva insieme la componente umana col mito (da lì la costruzione per esempio della piramide). La mega-macchina è coercitiva, totalitaria, autoritaria e militare, spinta quasi sempre da fantasie distruttive, malata di potere. Il libro passa in rassegna lo sviluppo di questa macchina nei secoli, attraverso anche gli orrori del 900 e di oggi aggiungerei io, per concludere così:

La macchina, cominciarono a dire i pensatori 'progressisti', non era soltanto il modello ideale per spiegare e controllare tutte le attività organiche ma, per la sua fabbricazione in serie e per i suoi continui progressi, era la sola che potesse dare un significato all'esistenza umana. Entro un secolo o due, l'intelaiatura ideologica che sosteneva l'antica mega-macchina era stata ricostruita su un nuovo modello nuovo e migliorato. Potenza, velocità, movimento, standardizzazione, produzione in serie, quantificazione, irreggimentazione, precisione, uniformità, regolarità astronomica, controllo, sopratutto controllo, divennero le parole d'ordine della società moderna alla nuova maniera occidentale”.

1818-2018 ( II )



MARX

(5 maggio 1818 – 14 marzo 1883)

In particolare il giovane Marx
fantasma in bianco e nero semi-compreso in un film muto
divoratore di futuro
contagio
il disegno nel linguaggio del caos
Rivoluzione.

Il cavallo saltò tra la folla
attraverso il millenario enigma
proprio sopra la nave dei contemporanei,

Il poeta dei diavoli rossi
venuto a cercare il sole
propaganda il regno delle macchine
e trionfo nella città dell'utopia.

Poi
portarono fuori l'immagine del Santo … ai bordi del covo del caos con lumi di scorta e alfabeti brinati di avanguardie separate
questo sforzo autentico di conoscenza
adesso dorme sullo spettacolo ossessionante
intorno sistemi umani vaganti
ed attività compulsiva di serbatoi di informazioni.

Emancipazione
contro
tecnoscienza-alienazione-consumismo-guerra-feticismo della merce-denaro-belato di moda-razzismo.