“Il Piano D prevedeva lo Smascheramento Totale. Bisognava aprire gli occhi ai gonzi. Mostrare loro la ruota truccata di Vita-Tempo-Fortuna. Assaltare lo Studio della Realtà. E rifilmare l'universo.” ... “...Il ciclotrone elabora l'immagine- E' il principio del microfilm - immagini sempre più piccole, sempre più numerose in sempre meno spazio compresse con il ciclotrone fino a trasformarsi in polvere cristallina d'immagini- In questo modo possiamo portarci via tutto 'sto pianeta del cazzo dentro un copridito su per il culo..." (W.S.Burroughs. Nova Express.1964).
Il futuro teorizzato si è avverato,
musica elettronica, computer music, Internet, midi mp3...
Sua la prima esperienza al mondo di
telematica musicale condotta nel 1970 fra la Fondazione Manzù di
Rimini e il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico di
Pisa, forse il primo “audio streaming” prima della realtà
musicale di Internet.
Sperimentò le prime tecniche di
“taglia e cuci” con nastro magnetico, anticipò il
“campionamento” lavorando su frammenti tratti dalla pubblicità
di speaker radiofonici in un surreale “blob-music” (“Sketch”),
continuò con l'idea di una libera circolazione della musica
assemblando e sovrapponendo i lavori di altri compositori
(“Collage”).
Riteneva la musica non una “proprietà”,
arrivato Internet dal 1996 lascia i suoi programmi liberi di essere
scaricati. Negli anni ottanta fonda l'idea della HomeArt in cui
ognuno può crearsi la propria “arte domestica”: programmi
scritti in un linguaggio comunissimo e con poche istruzioni per
creare con procedure pseudo-casuali immagini, processi e sequenze
grafiche con gli stessi principi estetici della sua musica.
Ha fondato nel 1963 lo “Studio di
Fonologia Musicale di Firenze” creando subito dopo il primo corso
italiano di “musica elettronica” al conservatorio Cherubini.
Manifesto della Homeart (1986):
«Homeart, suggerita dal personal computer, porta al più
elevato grado di autonomia decisionale oggi concepibile le
aspirazioni e le possibilità artistiche latenti in ognuno di noi. La
casa, lo spazio personale, la privacy, possono essere forgiati e
riforgiati secondo i dettami della fantasia personale e con l'ausilio
di quella "artificiale". L'impiego "amichevole"
del pc è un sufficiente stimolo all'azione e più lo sarà la
condizione operativa del futuro. Lo slogan Il computer ci libera dal genio altrui ed accresce il
nostro è dunque sotto interessante verifica. Breve descrizione di un'esperienza: Siedo al computer di casa e lo
inizializzo. Trasferisco in memoria un programma residente in
dischetto e lo lancio. Fruisco dell'elaborato ( suono, segno, colore
) e a mio piacere lo interrompo. Pongo fine all'esperienza oppure
attuo modifiche venutemi alla mente o suggeritemi dai risultati
ottenuti. Produco per me stesso: Accetto lo strumento di cui posso
disporre, ne analizzo le possibilità operative e, nell'ambito
consentitomi, progetto. Affidabilità, destrezza, velocità,
fantasia-ineguagliabili anche nel caso del più semplice sistema di
elaborazione dei dati-annullano eredità e problemi secolari e mi
spronano a utilizzare nei particolari più riposti il terreno di
lavoro disponibile. La verifica immediata stimola la ricerca di nuove
soluzioni. Per inclinazione personale progetto prevalentemente
programmi ad elaborazione illimitata e, per quanto ne so e mi è
consentito dallo strumento, con coefficienti di variabilità tali da
tener desto il mio interesse. La soddisfazione delle attese personali
costituisce l'essenza dell'operazione che sto descrivendo: essa pone
in evidenza le potenzialità creative latenti in ognuno di noi, ne
promuove lo sviluppo, suggerisce le vie e gli strumenti di lavoro
idonei alla libera estrinsecazione dei più appaganti moti della
fantasia: i propri. Una sorta di privacy artistica che non attende,
non richiede, ignora la reazione altrui. Questa è, o potrebbe essere la HOMEART: relax mentale e, insieme,
momento di impegno per la creazione del proprio ambiente di
lavoro/studio/riposo tramite suono, segno, colore» http://www.temporeale.it/produzione/662-tempo-reale-1917-2017-pietro-grossi-l-istante-zero.html
OCTOBER 1917 - 2017 ONE HUNDRED YEAR FROM THE RUSSIAN REVOLUTION
“...Alle 5,30 del mattino si
presentava alla tipografia dei bolscevichi, con un distaccamento di
junkers, un
commissario del governo, che, dopo aver sbarrato le uscite, faceva
veder un ordine dello stato maggiore che intimava la sospensione
immediata dell'organo centrale e del giornale Il soldato. Che
cosa? Come? Lo stato maggiore? Ma esiste ancora? Qui non si accettano
ordini che non siano controfirmati dal Comitato militare
rivoluzionario. Ma tutto fu inutile: i clichés furono
spezzati e il locale venne sigillato. Il governo otteneva un primo
successo.
Un operaio e un'operaia della
tipografia bolscevica giungono senza fiato allo Smolny e vi trovano
Podvoisky e Trotsky: se il comitato fornisce loro un reparto della
Guardia contro gli junkers, gli operai assicureranno la
pubblicazione del giornale. Si trova subito il modo di dare una prima
risposta all'offensiva del governo. Si redige un ordine per il
reggimento Litovsky: inviare immediatamente una compagnia a difesa
della tipografia operaia Gli inviati della tipografia insistono
perché entri in azione anche il sesto battaglione di guastatori: è
vicinissimo e si tratta di amici fedeli. Il fonogramma è trasmesso
immediatamente alle due destinazioni.
Gli uomini del Litovsky e i
guastatori entrano in azione senza perder tempo. I sigilli apposti al
locale sono strappati, le matrici vengono rifuse, il lavoro ferve. Il
giornale proibito dal governo esce con qualche ora di ritardo sotto
la protezione delle truppe di quel comitato, per cui era stato
spiccato un mandato di arresto. Ormai era l'insurrezione. Ed è
proprio così che si sviluppa.
Nel frattempo, l' incrociatore Aurora
chiede allo Smolny se deve
uscire in mare o restare nelle acquedella
Neva. Gli stessi marinai che in agosto avevano difeso il palazzo
d'Inverno contro Kornilov, ardono ora dal desiderio di saldare i
conti con Kerensky...”
from “Hystory of the Russian Revolution”
by Lev Trotsky
In ottobre
inaugura al Guggenheim di New York la collettiva di settanta artisti
concettuali cinesi “Art and China after 1989: Theater of the
world”. Poco prima dell'apertura delle porte però la
prestigiosissima istituzione (sbarcata di recente anche ad Abu Dhabi
nota capitale mondiale dell'arte, della libertà, della pluralità e
della sensibilità...di tutti quei valori insomma a cui anche l'arte
dovrebbe tendere per elevare ed elevarci) ha deciso di ritirare due
video ed una scultura.
Nel primo video
“Dogs That Cannot Touch Each Other” (Cani che non si possono
toccare) realizzato dagli artisti Sun Yuan e Peng Yu- marito e
moglie- quattro coppie di pit bull si affrontano per ben sette minuti
sui tapis roulant senza potersi sbranare l'un l'altro. Nel
secondo video viene ripreso l'accoppiamento tra due maiali- marchiati
con lettere dell'alfabeto cinese e romano per evidenziare il
contrasto tra la scrittura e la natura degli animali- di fronte ad
una vasta platea di umani. La scultura dell'artista Huang Yong Ping
invece è una grande teca che contiene rettili ed insetti vivi,
questi ultimi evidentemente ancora per poco. Ma perché sono state
ritirate? Come mai?
Parte del Gran
Mondo dell'Arte incredulo ed indignato della scelta del Museo se lo
sta ancora chiedendo. Per esempio un loro leader come il super
artista cinese Ai Weiwei dichiara che “Quando un 'istituzione
d'arte non può esercitare il diritto alla libertà di parola è un
tragedia per tutta la società” o che tali scelte “sono una
prova di una visione ristretta dei diritti degli animali, ma anche
dei diritti umani”. Ai Weiwei il dissidente. Pare insomma che i
soliti rompicoglioni degli animalisti, 700 mila firme raccolte in
pochissimo tempo, le proteste, gli attivisti accampati fuori dal
Museo e le solite immancabili minacce più o meno lievi sui social si
siano messi di traverso ai nobilissimi fini portati avanti dal Gran
Mondo dell'Arte. Ufficialmente Il Guggenheim ha in parte motivato la
scelta perché “preoccupati per la sicurezza del personale, dei
visitatori e degli stessi artisti”.
“Dogs That
Cannot Touch Each Other” in questione è “solo” il filmato
dell'installazione vera e propria prodotta nel 2003 da marito e
moglie, gli stessi che in passato sempre per questioni d'arte
urgentissime ed installative avevano fatto discutere per aver
iniettato il loro sangue nei cadaveri di due gemelli siamesi.