“Il Piano D prevedeva lo Smascheramento Totale. Bisognava aprire gli occhi ai gonzi. Mostrare loro la ruota truccata di Vita-Tempo-Fortuna. Assaltare lo Studio della Realtà. E rifilmare l'universo.” ... “...Il ciclotrone elabora l'immagine- E' il principio del microfilm - immagini sempre più piccole, sempre più numerose in sempre meno spazio compresse con il ciclotrone fino a trasformarsi in polvere cristallina d'immagini- In questo modo possiamo portarci via tutto 'sto pianeta del cazzo dentro un copridito su per il culo..." (W.S.Burroughs. Nova Express.1964).

EXHIBITION:

Radical Utopias
Beyond architecture: Florence 1966-1976

After 1966 and the fury of the water, after 1969 and the american space mission and landing on the moon.

The squares of Florence, the “Manifesto della Pittura Industriale” by Pinot-Gallizio introducing the concept of “free time”, the DREAM of a new space. 

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1917-2017 Pietro Grossi

Centenary of birth

Sperimentatore pioniere.

Il futuro teorizzato si è avverato, musica elettronica, computer music, Internet, midi mp3...

Sua la prima esperienza al mondo di telematica musicale condotta nel 1970 fra la Fondazione Manzù di Rimini e il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico di Pisa, forse il primo “audio streaming” prima della realtà musicale di Internet.

Sperimentò le prime tecniche di “taglia e cuci” con nastro magnetico, anticipò il “campionamento” lavorando su frammenti tratti dalla pubblicità di speaker radiofonici in un surreale “blob-music” (“Sketch”), continuò con l'idea di una libera circolazione della musica assemblando e sovrapponendo i lavori di altri compositori (“Collage”).

Riteneva la musica non una “proprietà”, arrivato Internet dal 1996 lascia i suoi programmi liberi di essere scaricati. Negli anni ottanta fonda l'idea della HomeArt in cui ognuno può crearsi la propria “arte domestica”: programmi scritti in un linguaggio comunissimo e con poche istruzioni per creare con procedure pseudo-casuali immagini, processi e sequenze grafiche con gli stessi principi estetici della sua musica.

Ha fondato nel 1963 lo “Studio di Fonologia Musicale di Firenze” creando subito dopo il primo corso italiano di “musica elettronica” al conservatorio Cherubini.


Manifesto della Homeart (1986):
«Homeart, suggerita dal personal computer, porta al più elevato grado di autonomia decisionale oggi concepibile le aspirazioni e le possibilità artistiche latenti in ognuno di noi. La casa, lo spazio personale, la privacy, possono essere forgiati e riforgiati secondo i dettami della fantasia personale e con l'ausilio di quella "artificiale". L'impiego "amichevole" del pc è un sufficiente stimolo all'azione e più lo sarà la condizione operativa del futuro.
Lo slogan Il computer ci libera dal genio altrui ed accresce il nostro è dunque sotto interessante verifica.
Breve descrizione di un'esperienza: Siedo al computer di casa e lo inizializzo. Trasferisco in memoria un programma residente in dischetto e lo lancio. Fruisco dell'elaborato ( suono, segno, colore ) e a mio piacere lo interrompo. Pongo fine all'esperienza oppure attuo modifiche venutemi alla mente o suggeritemi dai risultati ottenuti. Produco per me stesso: Accetto lo strumento di cui posso disporre, ne analizzo le possibilità operative e, nell'ambito consentitomi, progetto. Affidabilità, destrezza, velocità, fantasia-ineguagliabili anche nel caso del più semplice sistema di elaborazione dei dati-annullano eredità e problemi secolari e mi spronano a utilizzare nei particolari più riposti il terreno di lavoro disponibile. La verifica immediata stimola la ricerca di nuove soluzioni. Per inclinazione personale progetto prevalentemente programmi ad elaborazione illimitata e, per quanto ne so e mi è consentito dallo strumento, con coefficienti di variabilità tali da tener desto il mio interesse. La soddisfazione delle attese personali costituisce l'essenza dell'operazione che sto descrivendo: essa pone in evidenza le potenzialità creative latenti in ognuno di noi, ne promuove lo sviluppo, suggerisce le vie e gli strumenti di lavoro idonei alla libera estrinsecazione dei più appaganti moti della fantasia: i propri. Una sorta di privacy artistica che non attende, non richiede, ignora la reazione altrui.
Questa è, o potrebbe essere la HOMEART: relax mentale e, insieme, momento di impegno per la creazione del proprio ambiente di lavoro/studio/riposo tramite suono, segno, colore»
http://www.temporeale.it/produzione/662-tempo-reale-1917-2017-pietro-grossi-l-istante-zero.html 

OCTOBER 1917 - 2017
ONE HUNDRED YEAR FROM THE RUSSIAN REVOLUTION



 
“...Alle 5,30 del mattino si presentava alla tipografia dei bolscevichi, con un distaccamento di junkers, un commissario del governo, che, dopo aver sbarrato le uscite, faceva veder un ordine dello stato maggiore che intimava la sospensione immediata dell'organo centrale e del giornale Il soldato. Che cosa? Come? Lo stato maggiore? Ma esiste ancora? Qui non si accettano ordini che non siano controfirmati dal Comitato militare rivoluzionario. Ma tutto fu inutile: i clichés furono spezzati e il locale venne sigillato. Il governo otteneva un primo successo.
Un operaio e un'operaia della tipografia bolscevica giungono senza fiato allo Smolny e vi trovano Podvoisky e Trotsky: se il comitato fornisce loro un reparto della Guardia contro gli junkers, gli operai assicureranno la pubblicazione del giornale. Si trova subito il modo di dare una prima risposta all'offensiva del governo. Si redige un ordine per il reggimento Litovsky: inviare immediatamente una compagnia a difesa della tipografia operaia Gli inviati della tipografia insistono perché entri in azione anche il sesto battaglione di guastatori: è vicinissimo e si tratta di amici fedeli. Il fonogramma è trasmesso immediatamente alle due destinazioni.
  Gli uomini del Litovsky e i guastatori entrano in azione senza perder tempo. I sigilli apposti al locale sono strappati, le matrici vengono rifuse, il lavoro ferve. Il giornale proibito dal governo esce con qualche ora di ritardo sotto la protezione delle truppe di quel comitato, per cui era stato spiccato un mandato di arresto. Ormai era l'insurrezione. Ed è proprio così che si sviluppa.
Nel frattempo, l' incrociatore Aurora chiede allo Smolny se deve uscire in mare o restare nelle acque della Neva. Gli stessi marinai che in agosto avevano difeso il palazzo d'Inverno contro Kornilov, ardono ora dal desiderio di saldare i conti con Kerensky...” 
 from “Hystory of the Russian Revolution” by Lev Trotsky

MAIL ART
CALLS


SIGN 3 MAIL PROJECTS ART:  "WAR" (Germany), "KURT SCHWITTERS" (Germany) and "MY RIVER " (Portugal)
Deadline: 16/12/17 and 31/12/17
LINKS:
https://www.reinerlanger.org/mail-art-projekt-war/
http://www.astridjahns.de/mail-art-call.html
http://mailartprojects.blogspot.it/2017/10/my-river-mail-art-project-in-portugal.html

WORLD ART NEWS



In ottobre inaugura al Guggenheim di New York la collettiva di settanta artisti concettuali cinesi “Art and China after 1989: Theater of the world”. Poco prima dell'apertura delle porte però la prestigiosissima istituzione (sbarcata di recente anche ad Abu Dhabi nota capitale mondiale dell'arte, della libertà, della pluralità e della sensibilità...di tutti quei valori insomma a cui anche l'arte dovrebbe tendere per elevare ed elevarci) ha deciso di ritirare due video ed una scultura.

Nel primo video “Dogs That Cannot Touch Each Other” (Cani che non si possono toccare) realizzato dagli artisti Sun Yuan e Peng Yu- marito e moglie- quattro coppie di pit bull si affrontano per ben sette minuti sui tapis roulant senza potersi sbranare l'un l'altro. Nel secondo video viene ripreso l'accoppiamento tra due maiali- marchiati con lettere dell'alfabeto cinese e romano per evidenziare il contrasto tra la scrittura e la natura degli animali- di fronte ad una vasta platea di umani. La scultura dell'artista Huang Yong Ping invece è una grande teca che contiene rettili ed insetti vivi, questi ultimi evidentemente ancora per poco. Ma perché sono state ritirate? Come mai?

Parte del Gran Mondo dell'Arte incredulo ed indignato della scelta del Museo se lo sta ancora chiedendo. Per esempio un loro leader come il super artista cinese Ai Weiwei dichiara che “Quando un 'istituzione d'arte non può esercitare il diritto alla libertà di parola è un tragedia per tutta la società” o che tali scelte “sono una prova di una visione ristretta dei diritti degli animali, ma anche dei diritti umani”. Ai Weiwei il dissidente. Pare insomma che i soliti rompicoglioni degli animalisti, 700 mila firme raccolte in pochissimo tempo, le proteste, gli attivisti accampati fuori dal Museo e le solite immancabili minacce più o meno lievi sui social si siano messi di traverso ai nobilissimi fini portati avanti dal Gran Mondo dell'Arte. Ufficialmente Il Guggenheim ha in parte motivato la scelta perché “preoccupati per la sicurezza del personale, dei visitatori e degli stessi artisti”.

“Dogs That Cannot Touch Each Other” in questione è “solo” il filmato dell'installazione vera e propria prodotta nel 2003 da marito e moglie, gli stessi che in passato sempre per questioni d'arte urgentissime ed installative avevano fatto discutere per aver iniettato il loro sangue nei cadaveri di due gemelli siamesi.