“Il Piano D prevedeva lo Smascheramento Totale. Bisognava aprire gli occhi ai gonzi. Mostrare loro la ruota truccata di Vita-Tempo-Fortuna. Assaltare lo Studio della Realtà. E rifilmare l'universo.” ... “...Il ciclotrone elabora l'immagine- E' il principio del microfilm - immagini sempre più piccole, sempre più numerose in sempre meno spazio compresse con il ciclotrone fino a trasformarsi in polvere cristallina d'immagini- In questo modo possiamo portarci via tutto 'sto pianeta del cazzo dentro un copridito su per il culo..." (W.S.Burroughs. Nova Express.1964).

IL MUTO. 
L'UNICO CINEMA POSSIBILE.





Nessun inizio/nessuna fine/nessuna direzione/nessuna durata. Il video come la mente.”
(Bill Viola)

Il cinema è già morto da tempo. Inteso come arte, come fatto estetico. Televisione, internet, paytv, serie ecc...lo hanno impacchettato in una fruizione standard e stordente. Recita se stesso in mondovisione permanentemente, vendibile in qualsiasi momento, disponibile in qualsiasi circostanza, ogni secondo nell'era elettronica. La vita stessa delle persone pare scimmiottare questo cinema: selfie, foto, smarphone...centinaia d'immagini da postare all'istante nei social, dominati dalla mania di registrare e riprodurre la propria vita minuto per minuto sostituendo la “vita vissuta” con la “vita rappresentata”. Insomma il cinema inteso come tecnica, riproduzione-elettronica, ha invaso il mondo, è diventato quasi l'apparato totale totalizzante, i dispositivi video sono dappertutto quando paradossalmente lo spettatore è quasi sparito, ha perduto il suo luogo, la sua sala cinematografica.
Allora riflettiamo sul cinema delle origini, quello muto, girato su pellicola bianco/nero che ancora ipnotizza come un sogno raccontato: quella epopea di un arte esclusivamente visuale guardata adesso emana tutta la sua innocente e strampalata fantasticheria, è una poesia e mitologia visiva pura che riaccende l'immaginazione. Quelle immagini viste adesso dicono con più profondità, si diffondono con più libertà rispetto a quando furono create.
La sua storia è fatta di scienziati pionieri, improvvisati avventurieri assetati di soldi che cercano di sfruttare la scoperta dell'invenzione del cinema, comiche, artisti Dada e Surrealisti, inarrivabili dive di Hollywood, dissesti e fallimenti, sperimentatori sovietici e scuri maestri nella Repubblica di Weimar. Ma sopratutto è una preistoria ancora quasi del tutto sconosciuta e misteriosa: esistono migliaia di cassette, scatole, archivi piccoli o grandi sparsi nel mondo da scoprire e dissotterrare come fa l'archeologia a caccia di reperti, ancora nascoste in granai, rigattieri, resti d'incendi e cantine metri di bobine mai viste aspettano di essere riportate alla luce. Moltissimo è andato perduto per sempre, poiché il nitrato di cellulosa è infiammabile, tende all'autocombustione, la stessa caratteristica della polvere da sparo.
C'è chi ha ridato nuova vita a queste immagini rimontandole ( found footage)...Bill Morrison, Segundo De Chomòn ecc...creando altro cinema. Ma ancora più interessante è riappropriarsi dello spirito e della visione di quel cinema, il muto come unica garanzia della purezza dell'immagine e della sua universalità (solo così è inteso a tutti gli angoli del mondo), il bianco/nero come messa in scena del mondo dell'immaginazione, l'ombra la luce e le sfaccettature del diamante.
Sbarazziamoci della narrazione, lasciamo le immagini alla deriva, alle loro apparizioni e fantasmagorie, lasciamole ad una nuova mitologia visiva. Provvediamo a qualcosa di più arcaico.
Lasciamo la visione alla sperimentazione di pionieri. Non c'è più niente da filmare, niente da raccontare, ma creare una trama d'immagini, un flusso puro e fantastico. L'unico cinema possibile.