BEAT HIPPIE YIPPIE
Sembra un periodo lontano quello, ma in
realtà non lo è.
E' vero: il capitalismo, il potere in
quegli anni imponeva, reprimeva usava la violenza in modo tangibile.
Adesso invece seduce, conduce a sé, con la moda, le nuove tecnologie
veloci, smart and cool, accende
i desideri. Il consumismo non vende più cose, ma marchi, esperienze,
svaghi...è più “artistico”,
affettivo e incantatore. Si appoggia sul sogno di fugaci piaceri
narcisisti umani innescando il desiderio di compiacere e mettersi in
mostra. Ultima versione della “Società dello Spettacolo” il
potere seducendo cannibalizza ogni aspetto, dall'economia alla
politica, l'educazione i social. Il “Mi Piace”. Una
bella messinscena che seduce senza apparente coercizione.
E poi sembra che il sistema riesca a
riassorbire quasi tutto, anche quegli anni in cui invece in
profondità veniva messo in discussione, estetizzando anche quegli
giorni, facendone gadgets, design, documentari nostalgici ecc...
Ma un bel viaggio vero in quel
periodo non fa male, anzi, e questo libro, che raccoglie articoli e
interventi di Fernanda Pivano scritti nel mentre le cose succedevano,
a da lei che li conosceva, i fatti e le persone, può essere un
inizio.
La scelta segue quasi una parabola: da
Henry Miller che in qualche modo “c'entra”, alla galleria dei
personaggi, Ginsberg, McClure, Corso, Ed Sander, Kerouac ecc..
Forse per la prima volta nella storia è
accaduto che artisti di “generi” diversi ( scrittori, poeti,
registi, pittori, musicisti, coreografi, musicisti...) fossero
accomunati in una totale coerenze di idee e che la loro nuova visione
cominciasse a disintegrare la solidità dell' america.
Tutti furono perseguitati e denunciati,
tantissimi si sono fatti il carcere (anche il manicomio vedi Allen
Ginsberg), hanno rifiutato il denaro, hanno usato il coraggio, la
disobbedienza civile creativa e non violenta. Hanno utilizzato la
consapevolezza per ritrovare un bandolo nell'alienazione che sta
livellando il mondo globale, con il jazz prima e il rock dopo,
l'espansione della coscienza, lo Zen e gli allucinogeni. Sono nate le
riviste underground contro l' alienazione degli uomini e donne dalla
società dei consumi, i movimenti contro le guerre paranoiche e le
bombe nucleari, il conformismo e burocratizzazione, la narcosi della
società del benessere e l' aridità spirituale scaturita dalla
tecnocrazia del pensiero. Il Flower Power contro la distruzione del
pianeta, fiori invece di armi, fantasia invece di violenza, immagini
invece di stereotipi.
Ma anche il razzismo, la nascita
dell'orgoglio afroamericano, MLK, Marcus Manasseh Garvey...il Black
Power.
Infine la discesa della parabola con la
non-violenza fagocitata da religioni o partiti, la nascita delle
organizzazioni estreme e terroriste, mentre intorno dilaga la
pornografia della guerra, e l' ipercontrollo del potere
industriale/militare delle nazioni.
E' la poesia, il coraggio, l'amicizia e
la musica il filo che ci lega. Il mondo da inventare.
La ruota della tremante concezione
della carne
Gira nel vuoto espellendo esseri umani
Porci, tartarughe, rane, insetti,
pidocchi
Topi, cimici, lucertole, talpe, uova di
pesce
Cavalli da corsa, sifilitiche zecche di
porci bucolici,
orribili innominabili pidocchi di
avvoltoi,
Sanguinose armate di cani all'attacco
Dell' Africa, rinoceronti vaganti nella
giungla,
Grandi orsi e enormi giganteschi
Elefanti, arieti, aquile, condors
Cavallini e porcospini e Pillole:
Tutta l'infinita concezione di esseri
viventi
Che azzannano ovunque la coscienza
attraverso le dieci direzioni dello
spazio,
Occupando ogni quartiere dentro e
fuori,
Dal supermicroscopico non-insetto
All'enorme anno luce della Galassia
Che illumina il cielo di una mente.
POVERO! Vorrei essere libero
da quella ruota di carne che mi fa
schiavo,
al sicuro, morto in Paradiso.
(Jack Kerouac. Mexico City Blues)