“Il Piano D prevedeva lo Smascheramento Totale. Bisognava aprire gli occhi ai gonzi. Mostrare loro la ruota truccata di Vita-Tempo-Fortuna. Assaltare lo Studio della Realtà. E rifilmare l'universo.” ... “...Il ciclotrone elabora l'immagine- E' il principio del microfilm - immagini sempre più piccole, sempre più numerose in sempre meno spazio compresse con il ciclotrone fino a trasformarsi in polvere cristallina d'immagini- In questo modo possiamo portarci via tutto 'sto pianeta del cazzo dentro un copridito su per il culo..." (W.S.Burroughs. Nova Express.1964).
1917-2017 Pietro Grossi

Centenary of birth

Sperimentatore pioniere.

Il futuro teorizzato si è avverato, musica elettronica, computer music, Internet, midi mp3...

Sua la prima esperienza al mondo di telematica musicale condotta nel 1970 fra la Fondazione Manzù di Rimini e il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico di Pisa, forse il primo “audio streaming” prima della realtà musicale di Internet.

Sperimentò le prime tecniche di “taglia e cuci” con nastro magnetico, anticipò il “campionamento” lavorando su frammenti tratti dalla pubblicità di speaker radiofonici in un surreale “blob-music” (“Sketch”), continuò con l'idea di una libera circolazione della musica assemblando e sovrapponendo i lavori di altri compositori (“Collage”).

Riteneva la musica non una “proprietà”, arrivato Internet dal 1996 lascia i suoi programmi liberi di essere scaricati. Negli anni ottanta fonda l'idea della HomeArt in cui ognuno può crearsi la propria “arte domestica”: programmi scritti in un linguaggio comunissimo e con poche istruzioni per creare con procedure pseudo-casuali immagini, processi e sequenze grafiche con gli stessi principi estetici della sua musica.

Ha fondato nel 1963 lo “Studio di Fonologia Musicale di Firenze” creando subito dopo il primo corso italiano di “musica elettronica” al conservatorio Cherubini.


Manifesto della Homeart (1986):
«Homeart, suggerita dal personal computer, porta al più elevato grado di autonomia decisionale oggi concepibile le aspirazioni e le possibilità artistiche latenti in ognuno di noi. La casa, lo spazio personale, la privacy, possono essere forgiati e riforgiati secondo i dettami della fantasia personale e con l'ausilio di quella "artificiale". L'impiego "amichevole" del pc è un sufficiente stimolo all'azione e più lo sarà la condizione operativa del futuro.
Lo slogan Il computer ci libera dal genio altrui ed accresce il nostro è dunque sotto interessante verifica.
Breve descrizione di un'esperienza: Siedo al computer di casa e lo inizializzo. Trasferisco in memoria un programma residente in dischetto e lo lancio. Fruisco dell'elaborato ( suono, segno, colore ) e a mio piacere lo interrompo. Pongo fine all'esperienza oppure attuo modifiche venutemi alla mente o suggeritemi dai risultati ottenuti. Produco per me stesso: Accetto lo strumento di cui posso disporre, ne analizzo le possibilità operative e, nell'ambito consentitomi, progetto. Affidabilità, destrezza, velocità, fantasia-ineguagliabili anche nel caso del più semplice sistema di elaborazione dei dati-annullano eredità e problemi secolari e mi spronano a utilizzare nei particolari più riposti il terreno di lavoro disponibile. La verifica immediata stimola la ricerca di nuove soluzioni. Per inclinazione personale progetto prevalentemente programmi ad elaborazione illimitata e, per quanto ne so e mi è consentito dallo strumento, con coefficienti di variabilità tali da tener desto il mio interesse. La soddisfazione delle attese personali costituisce l'essenza dell'operazione che sto descrivendo: essa pone in evidenza le potenzialità creative latenti in ognuno di noi, ne promuove lo sviluppo, suggerisce le vie e gli strumenti di lavoro idonei alla libera estrinsecazione dei più appaganti moti della fantasia: i propri. Una sorta di privacy artistica che non attende, non richiede, ignora la reazione altrui.
Questa è, o potrebbe essere la HOMEART: relax mentale e, insieme, momento di impegno per la creazione del proprio ambiente di lavoro/studio/riposo tramite suono, segno, colore»
http://www.temporeale.it/produzione/662-tempo-reale-1917-2017-pietro-grossi-l-istante-zero.html